Rotonda è la sede del Parco nazionale del Pollino, il paese presenta una suddivisione abbastanza netta, con un nucleo medievale in cui sorge il castello e una zona più recente posta a valle. Il paese del Pollino, da ottobre 2020, è entrato a far parte dell’associazione nazionale “Borghi Autentici d’Italia”.

A giugno in concomitanza con la festa di Sant’Antonio da Padova si svolge la Sagra dell’Abete, uno dei riti arborei tipici della Basilicata. Il matrimonio fra gli alberi avviene fra un faggio (a pitu) e un abete (a rocca), prima abbattuti e poi trainati grazie al supporto dei buoi. Giunti in paese vengono innestati l’uno all’altro e innalzati con corde e forcelle di legno, dando vita ad un unico albero alto ben 30 metri che viene abbattuto a colpi d’ascia per poi cadere in un tonfo che fa tremare la terra. Al rito viene tradizionalmente attribuito un significato propiziatorio legato alla fecondità della terra.

Da qui si parte all’esplorazione del Parco, grazie ad itinerari e percorsi accattivanti che permettono di ammirare i secolari pini loricati e le diverse specie faunistiche e vegetali presenti.

Se è vero che non si può affermare con certezza la data di fondazione dell’attuale centro di Rotonda, è vero anche che essa esisteva al tempo dei Longobardi, cui il paese deve la sua origine per l’esigenza di fortificazione manifestata dal popolo al fine di contrastare gli invasori Goti.

Nel Medioevo Rotonda cade sotto il dominio di Roberto il Guiscardo e a partire dall’VIII secolo subisce il dominio di diverse famiglie.

Ruolo determinante nella storia del paese è stato senza dubbio quello dei Sanseverino di Bisignano (XV sec.), cui si deve l’edificazione del castello di cui oggi sono visibili solo i ruderi.

A Rotonda si trova il Museo Naturalistico e Paleontologico del Pollino che consente a bambini e adulti di fare un tuffo nel passato, in quella Preistoria durante la quale la Terra era popolata da animali di grandissime dimensioni che tanto ancora affascinano. Al suo interno sono esposti i resti ricomposti di un esemplare di Elephas antiquus italicus, un mammifero che popolava il bacino del Mercure, risalenti al Pleistocene medio superiore (400.000 – 700.000 anni fa) ed anche altri reperti fossili di altre specie animali, vegetali e minerali. Di recente sono stati rinvenuti altri importanti reperti di animali, tra cui lo scheletro di un Hippopotamus e, per la prima volta, una capanna e alcuni cocci dell’età del bronzo (1500-2000 anni a.C.) testimonianza della presenza dell’uomo nella Valle del Mercure, oggi nel Parco nazionale del Pollino.

Il Complesso monumentale Santa Maria della Consolazione ospita, oltre alla sede del Parco, anche l’Ecomuseo: un laboratorio aperto al centro di una rete museale che interessa l’intero territorio. Al suo interno si sviluppa un percorso espositivo basato su tecnologie innovative con immagini, filmati, ricostruzioni in grafica 3d, ambientazioni tattili, visive e auditive apprezzabili anche dai più piccoli.

Rotonda si presenta come un groviglio di vicoli e viuzze che a poco a poco si dipanano in un gioco di suggestivi scorci segnati da pregevoli opere in pietra, come le ripide scalinate che si inerpicano fino alla parte alta del paese dove si possono ammirare i ruderi del castello, sorto sotto la dominazione dei Sanseverino di Bisignano (XV sec.), oggi allo stato di rudere.

Meritano di essere ammirate le splendide chiese e i palazzi nobiliari con i bei portali lapidei finemente intagliati.

Immersi in un’incantevole cornice ci si può far prendere per la gola assaporando prodotti tipici come i funghi, il fagiolo bianco “poverello” e la piccante ed esotica melanzana rossa, questi ultimi entrambi prodotti DOP di Rotonda sono protagonisti di una rinomata sagra che si rinnova ogni anno.

La Melanzana, sconosciuta altrove, è una pianta conosciuta solo a Rotonda, mentre il fagiolo è una ricchezza unica per il patrimonio enogastronomico della Basilicata e per la variegata filiera dell’ortofrutta del Pollino.

Entrambi arricchiscono ricette che pur affondando le radici nella tradizione riescono a sposare combinazioni innovative. Tra i piatti tipici, inoltre, si distinguono i “raschateddi”, pasta di casa al sugo, “lagane e fasule”, tagliolini con fagioli e la frittata con i peperoni “cruschi” di Senise.

Molto apprezzato è poi il “Paddraccio”, formaggio prodotto con latte ovino e caprino.

Rotonda è considerata la “porta” del Parco Nazionale del Pollino, che da qui si può apprezzare in tutto il suo fascino grazie a itinerari e percorsi accattivanti.

Inoltrandosi in fitti boschi di faggio, abeti e castagni e altipiani erbosi, si arriva ad ammirare la pregiata specie arborea dei secolari Pini Loricati, simbolo del parco, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, nota anche come il “Giardino degli Dei”.

Il parco è popolato da esemplari di lupo appenninico, cinghiali e caprioli, scoiattoli, istrici e lontre, ma anche picchi e gufi reali, ed è caratterizzato dalle vette più alte dell’intero arco appenninico meridionale, sorvolate da aquile reali, falchi pellegrini e gheppi. Tra tutte spicca Serra Dolcedorme, considerata il “tetto” del parco.

Corsi d’acqua e affioramenti rocciosi, profonde faglie e inquietanti voragini attraversano il Parco del Pollino, “popolato” anche da fossili risalenti a decine di migliaia di anni fa, come lo scheletro di un Elepfhans antiquus italicus, custodito nel Museo Naturalistico e Peleontologico di Rotonda.

I luoghi sacri sono un’alta espressione della spiritualità della gente del posto e scrigno di opere d’arte di valore e interesse.

Tra le principali architetture occorre ricordare la chiesa madre della Natività di Maria Vergine, edificata nella prima metà del XVIII secolo, e la chiesa del S.S. Rosario, a navata unica, costruita intorno al 1.100 – 1.200. Al suo interno si possono ammirare affreschi nei toni del bianco, rosa e oro.

A circa un chilometro dal paese, incastonato tra il verde dei monti, si nota il Santuario di Santa Maria della Consolazione, raggiungibile attraverso un magnifico viale lastricato in pietra. Iniziata nel 1558, la costruzione del Santuario viene terminata nel 1574, come risulta dall’incisione sul portale.

Ogni anno dall’8 al 13 giugno a Rotonda si celebra uno dei singolari matrimoni “fra alberi” distintivi di una ancestrale tradizione lucana: “L’a’ pitu e la rocca”.

La “sposa” e lo “sposo” sono un abete e un faggio, l’una sradicata dai boschi di Terranova di Pollino, l’altro divelto in località Piano Pedarreto, sempre nello splendido scenario del Parco del Pollino.

Nei giorni seguenti, come due sposi, le piante si “incontrano” e nel giorno delle “nozze”, come accade nella maggior parte dei riti arborei lucani, la festa profana si fonde con quella sacra, con la processione del Santo, Sant’Antonio, per le vie del paese e come in ogni “matrimonio” che si rispetti canti, balli e buon cibo animano il rituale.