A pochi chilometri da Potenza, un borgo dal nome singolare si affaccia sulla valle del Basento. Brindisi Montagna, a 830 metri di quota, fu edificato in una posizione facile da difendere contro eventuali aggressori e ha visto sorgere insediamenti dell’uomo dall’Eneolitico (fine del III millennio avanti Cristo).
Nel Museo Archeologico di Potenza si scoprono testimonianze di vita che abbracciano la Preistoria, l’antichità dei Lucani e di Roma, l’alto Medioevo e l’epoca bizantina. Prima del Mille, una comunità di monaci basiliani fondò la Badia di Santa Maria dell’Acqua Calda, donata in seguito
dai Sanseverino ai cistercensi della Certosa di Padula. Nel 1268 Carlo I d’Angiò affidò il feudo di Brindisi e Anzi a Guidone da Foresta, che fortificò l’abitato con un castello poi ampliato dai successori. Dopo i terremoti del 1456, il paese fu ricostruito e ripopolato da profughi
provenienti dall’Albania. A deciderlo fu Pietrantonio IV Sanseverino, la cui moglie Irene era nipote dell’eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg.
Nel 1799 Brindisi partecipò ai moti libertari, capeggiati dal sacerdote Don Fabrizio De Grazia. Il 2 novembre del 1861, grazie alla nebbia che nascose il paese, i brindisini furono risparmiati da un’incursione delle bande di Crocco, Borjes e Serravalle. Da visitare il Castello Fittipaldi-Antinori da poco restaurato e visitabile, da vedere inoltre le chiese di San Nicola di Bari, di Maria SS. delle Grazie, di San Vincenzo Ferreri e di San Lorenzo Martire, quest’ultima si trova nel monastero di San Demetrio presso la Grancia.