Senise è uno dei principali paesi del Parco Nazionale del Pollino, posto su un pendio in prossimità della confluenza del Serrapotamo nel fiume Sinni, domina la valle sottostante.

Uno scenario unico è offerto dalla diga di Monte Cotugno: costruita tra il 1970 e il 1982 nel territorio del comune lungo il corso del fiume Sinni, è tra le più grandi dighe d’Europa in terra battuta, spesso scelta dalla Federazione Nazionale dei Canottieri Lucani per le sue più importanti manifestazioni.

Il borgo antico, di origini normanne, si sviluppa ai piedi del castello medioevale ed è un inestricabile labirinto di viuzze, case antiche, e vicoli decorati da preziose e croccanti collane purpuree lasciate essiccare al sole sui balconi: i Peperoni “Cruschi” Igp, prelibatezza lucana ormai nota anche oltre i confini regionali e protagonista della rinomata sagra enogastronomica “U Strittul ru Zafaran”.

Il paese ha dato i natali a Nicola Sole (Senise 1821 – Senise 1859), patriota, poeta e avvocato italiano.

Ciò che resta di una villa rinvenuta in località San Filippo lascia intendere che Senise esistesse già in epoca romana imperiale, così come il rinvenimento degli “Ori di Senise”, oggi custoditi nel Museo Nazionale di Napoli, dimostra la presenza dei longobardi nel VII secolo.

La fondazione dell’odierno centro abitato risale, però, all’epoca normanna, come dimostra l’edificazione di un antecedente castello (1200), attorno al quale si costituisce il primo nucleo abitato.

In seguito alla dominazione degli angioini, la fortezza viene ricostruita (1400) in posizione più elevata e il centro urbano si sviluppa fino a raggiungere l’intera collina. Fino all’800 l’impianto urbanistico di Senise non subisce alterazioni, compreso nella cinta muraria, situazione che poi è cambiata a partire dal XVIII secolo, quando con la realizzazione dei palazzi nobiliari si è andato a modificare l’impianto originario.

Il castello medioevale, il Museo Etnografico del senisese, i numerosi palazzi nobiliari e le antiche chiese costituiscono un ricco patrimonio attorno a cui strutturare un entusiasmante itinerario culturale.

Il centro storico è attraversato da vicoletti, gradinate e case rurali dai caratteristici muri in mattoni crudi costituiti da argilla e paglia, che salgono fino al castello, fondato nel 1200 ma ricostruito nel 1400.

All’interno del borgo antico ci si imbatte in importanti palazzi nobiliari edificati tra ‘400 e ‘700, tra i quali si distinguono senza dubbio quello del patriota, poeta e avvocato italiano Nicola Sole (Senise 1821 – Senise 1859), ma anche Palazzo Barletta e Palazzo Fortunato, quest’ultimo sede dell’interessante Museo etnografico del Senise che espone manufatti di artigianato e oggetti della cultura popolare della zona.

Non lasciano indifferenti i bei portali in pietra dalla elaborata lavorazione. Non da meno è il Museo comunale di archeologia Antiquarium.

IL MUSEO ETNOGRAFICO DEL SENISESE

Sorge in pieno centro storico e sorge in un palazzo nobiliare del XV secolo.

In un’ampia sala si può ammirare la parte più ricca della collezione, per lo più oggetti di uso quotidiano, attrezzi del lavoro contadino, strumenti per la tessitura, abiti d’epoca.

L’allestimento culmina in una stanza in cui sono esposti cimeli ecclesiastici e un presepe permanente ambientato a Senise, oltre ad una saletta in cui vengono proiettate in loop foto d’epoca.

Senise è il paese dei Peperoni “Cruschi” Igp, essi presentano una forma appuntita, ad uncino o a tronco, a seconda del tipo. Lasciati essiccare al sole, in lunghe collane purpuree, decorano i vicoli del centro antico e impreziosiscono originali ricette.

Soli, con la pasta fatta a mano, in particolare gli “strascinati, o il baccalà, sono motivo d’orgoglio per la cucina lucana, una sorpresa per chi li scopre, una irrinunciabile conferma per chi li conosce già. Per il sapore dolciastro e la croccantezza inconfondibile i Peperoni “Cruschi” Igp di Senise sono proposti in primi e secondi piatti.

Ad agosto a questa tipicità è dedicata la sacra “Le giornate del Peperone di Senise. U Strittul ru Zafaran”.

In molte ricette predomina anche il saporito e profumato fungo carboncello, ma le varie portate si distinguono finocchi e fagioli, lagane e porri e la “licurda”, un piatto di cipolle fresche. Tra i dolci imperdibili sono le zeppole, le crispe, e gli stuzzicanti fichi secchi ripieni.

Tra un pasto e l’altro si possono assaporare anche saporiti formaggi dalla lavorazione artigianale, come pecorino, oltre all’ottima salsiccia, il tutto annaffiato da corposi vini locali.

Il Parco Nazionale del Pollino, con i suoi 192.000 ettari, è l’area verde protetta più estesa d’Italia, e proprio qui, nel versante lucano, sorge il paese di Senise nel cui territorio insiste la diga di Monte Cotugno, l’invaso artificiale più grande d’Europa.

Realizzata tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso lungo il corso del  Sinni, la diga è un maestoso impianto di raccolta idrica ottenuto con lo sbarramento del fiume e punto favorevole per gli amanti dell’attività ittica e il canottaggio, ma anche luogo ideale per girovagare in bicicletta o passeggiare ammirando il meraviglioso paesaggio circostante.

Addentrandosi nel Parco Nazionale del Pollino, in cui Senise ricade, si possono percorrere itinerari accattivanti che conducono in fitti boschi di faggio, abeti e castagni e altipiani erbosi, fino ad “incontrare” sinuosi, fieri e secolari, i Pini Loricati, simbolo del parco, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, denominata il “Giardino degli Dei” proprio perché considerata uno dei santuari di questa rara specie arborea dal tronco contorto.

Tra queste distese si aggirano esemplari di lupo appenninico, cinghiali e caprioli, scoiattoli, istrici e lontre, ma anche picchi e gufi reali.

Caratterizzato dalle vette più alte dell’intero arco appenninico meridionale, sorvolate da aquile reali, falchi pellegrini e gheppi, senz’altro va menzionata Serra Dolcedorme, “tetto” del parco. Corsi d’acqua e affioramenti rocciosi, profonde faglie e inquietanti voragini attraversano il Parco del Pollino, “popolato” anche da fossili risalenti a decine di migliaia di anni fa, come lo scheletro di un Elepfhas antiquus italicus, vissuto circa settecentomila anni fa, oggi custodito nel Museo Naturalistico e Peleontologico di Rotonda, sede del Parco.

Nella località Castelmarino, nel Comune di Senise (PZ), in mezzo al paesaggio suggestivo del Lago di Montecotugno, l’invaso artificiale su terra battuta più grande d’Europa e terzo al mondo, si erge l’Osservatorio Avifaunistico del Lago di Montecotugno. Realizzato come centro di studio e di ricerca per le numerose specie presenti sul posto, si possono osservare civette, aironi, germani, alzavole, anatre, gallinelle d’acqua, picchi rossi, merli, nibbi reali e cornacchie. Luogo di paesaggi incantati e di natura selvaggia è ideale per gli appassionati di ornitologia, di birdwatching e di fotografia. Circondato da ambienti diversissimi come verdi praterie, dove poter praticare passeggiate a cavallo o a piedi e per i più esperti trekking o arrampicata, oppure da colline desertiche, dove poter praticare cross in mountain bike.

Tra i vicoli e le antiche casette del centro storico di Senise si lasciano ammirare alcuni luoghi di culto che ne costituiscono il pregevole patrimonio sacro.

All’ingresso del paese, il convento e la chiesa dei Francescani, questi ultimi presenti a Senise dal 1270. Artisticamente lodevole, il chiostro del complesso è decorato da lunette in cui campeggiano affreschi attribuiti a Nicola da Novi e a Girolamo Todisco. La chiesa di San Francesco, caratterizzata da un antico portale, presenta all’ingresso un affresco del 1400 raffigurante il Santo, mentre dietro l’altare spicca un polittico del 1523 realizzato da Simone da Firenze. Fuori dell’abitato, una stradina porta all’ex Convento dei Cappuccini risalente al 1596.

La chiesa madre dedicata a Santa Maria della Visitazione è stata rimaneggiata nel corso dei secoli, della precedente struttura conserva il soffitto a capriata mentre il suo imponente campanile, crollato circa un secolo fa è stato ricostruito da maestranze locali.

Il territorio senisese è un punto strategico per gli amanti di alcuni sport dal canottaggio alla pesca, nella Diga di Monte Cotugno, allo sci, nell’anima più profonda del Parco Nazionale del Pollino in cui Senise ricade.

La Federazione Nazionale dei Canottieri Lucani ha scelto spesso il Lago di Senise, l’invaso artificiale più grande d’Europa, per le coinvolgenti manifestazioni di canottaggio con atleti provenienti da tutta Italia. D’altronde il meraviglioso paesaggio del Parco Nazionale del Pollino rende lo spettacolo sportivo delle regate davvero avvincente e suggestivo in cui trova piena soddisfazione il binomio sport-ambiente.

Tutta l’incontaminata area protetta del Parco Nazionale del Pollino, in realtà, offre al visitatore l’imbarazzo della scelta a seconda delle attitudini. Si può scegliere così di intraprendere percorsi di trekking a piedi, a cavallo o in mountain bike, rafting lungo il fiume Lao, nordic walking, ma anche torrentismo e canyoning, nelle Gole del Raganello o, ancora, arrampicata e free climbing.

Accade anche per gli sport prettamente invernali, perché su uno dei massicci più belli e caratterizzanti dell’Appennino lucano, quando la neve imbianca totalmente le sue vette, il Pollino diventa uno straordinario luogo di incontro per gli amanti dello sci.

Tra i comuni di Rotonda, Viggianello e Terranova di Pollino è possibile praticare sci di fondo, escursionismo e altri sport di montagna. Particolarmente suggestive sono le ciaspolate e ciaspoluna, piacevoli e semplici passeggiate anche notturne con le racchette da neve, attività queste che consentono di scoprire la magia dei boschi. Inoltre, per i più piccoli sono disponibili spazi in cui divertirsi con slittini e bob.