Il Parco Nazionale del Pollino nella rete degli Unesco Global Geoparks

Il Parco Nazionale del Pollino nella rete degli Unesco Global Geoparks

Il Parco Nazionale del Pollino dal Settembre 2015 è entrato a far parte della rete Europea e Globale dei Geoparchi (EGN/GGN) riconosciuta quale programma ufficiale dell’Unesco:Programma Internazionale delle Geoscienze e dei Geoparchi.

I Geopachi Mondiali sono 120 in 33 Paesi: 69 in Europa, 46 in Asia e nel Pacifico, 2 in America Latina, 2 in America del Nord, e 1 in Africa.

Gli UNESCO Global Geoparks sono aree geografiche singole, delimitate da un unico confine continuo, dove i siti e i paesaggi di valore geologico internazionale sono gestiti secondo un approccio integrato per quanto concerne la tutela, l’educazione e lo sviluppo sostenibile.

Un Geoparco Mondiale UNESCO (UNESCO Global Geopark) valorizza il patrimonio geologico locale, in stretta connessione con il patrimonio naturale e culturale presente nella medesima area, per accrescere la consapevolezza e la comprensione di alcuni dei fattori chiave che la società sta affrontando oggigiorno a livello globale quali l’uso sostenibile delle risorse del nostro Pianeta, la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e la riduzione dell’impatto dei disastri naturali. Facendo capire l’importanza, nel passato ed attualmente, del patrimonio geologico presente nell’area, i Geoparchi Mondiali UNESCO (UNESCO Global Geoparks) rendono le comunità locali orgogliose della regione in cui vivono e rafforzano il loro legame con il territorio di appartenenza. Proteggendo le risorse geologiche dell’area, si realizzano allo stesso tempo condizioni favorevoli alla nascita di imprese locali che puntano all’innovazione, alla creazione di nuovi posti di lavoro e all’organizzazione di corsi di formazione di elevata qualita, cosi come si generano nuove fonti di reddito attraverso il geoturismo.

POLLINO UNESCO GEOPARCO MONDIALE

Il territorio del Pollino Geoparco Mondiale UNESCO salvaguarda uno degli ambienti più straordinari del patrimonio naturale italiano, caratterizzato da una grande diversita paesaggistica e dalla presenza di interessanti realtà storico-culturali.

Caratteristica principale dell’ambiente Pollino e la sua staordinaria geodiversita e l’evoluzione geologico-geomorfologica dei territori, rappresenta il primo e fondamentale punto di partenza su cui poi si e impostata e sviluppata l’enorme e eccezionale biodiversità e la grande ricchezza storico-antropologica e culturale del territorio, che rende questa zona panoramica, lungo i confini calabresi e lucani, cosi altamente attraente.

Il confine calabro-lucano e l’area del Monte Pollino, dal punto di vista geologico, sono stati oggetto di studi ed interpretazioni fin dagli inizi del secolo scorso (De Lorenzo, 1904) e rivestono da sempre un grande interesse nella geologia del Mediterraneo e dell’Italia meridionale, rappresentando uno dei settori chiave per la comprensione dei rapporti strutturali tra l’Arco calabro-peloritano e l’Appennino meridionale. In quest’area, infatti, ricade la fascia di raccordo tra i terreni sedimentari dell’Appennino carbonatico e le coltri cristallino-metamorfico-sedimentarie dell’Arco Calabro.

La grande varietà geologica e geomorfologica presente nel Geoparco, distribuita su un territorio di grande estensione, ha fatto ritenere utile suddividere i 69 geositi (singole peculiarità geologiche)  individuati raggruppandoli per forme geologico-geomorfologiche simili e aree geografiche omogenee (Sistemi).

Tale metodo ha permesso di correlare meglio i geositi  con le peculiarità non geologiche presenti su un territorio molto vario e diversificato, esteso fra due Regioni e con culture e tradizioni diversificate.

I 9 sistemi territoriali individuati indicano anche le peculiarità non geologiche correlate ai geositi localizzati nel sistema di riferimento, e i livelli di protezione relativamente alla zonizzazione del Piano per il Parco e alle altre nomative vigenti sul territorio.

SITO DI COZZO FERRIERO

La faggeta di Cozzo Ferriero vegeta ad una quota compresa tra i 1750 a 1850 m s.l.m. sulla dorsale che collega Cozzo Ferriero e Coppola di Paola in agro del Comune di Rotonda (PZ).

L’esposizione prevalente è Ovest. Geologicamente l’area è caratterizzata da rocce carbonatiche con prevalenza di calcari dolomitici.

La faggeta evidenzia una serie di attributi che dimostrano l’assenza di interventi antropici di sfruttamento forestale che hanno caratterizzato la totalità delle faggete del Parco nel corso del 900.

Infatti vegetano nel sito faggi monumentali, che hanno raggiunto l’età di circa 400 anni come dimostrato da una ricerca dendrocronologica effettuata nel 2013.

La presenza di una struttura del soprassuolo tipica di fasi molto avanzate della dinamica forestale, la presenza di alberi senescenti e alberi morti in piedi, la presenza di legno morto a terra e l’assenza di disturbi antropici significativi negli ultimi 50 anni sono caratteristiche fondamentali per la elezione del sito a  “bosco vetusto”.

La faggeta di Cozzo Ferriero rappresenta una tipica faggeta altomontana microterma, ascrivibile dal punto di vista fitosociologico all’associazione Asyneumati-fagetum o faggeta a campanula.

Specie guida di tale associazione è la Campanula tricocalicina (Asyneumati trichocalycina) seguita da Lampone (Rubus idaeus), Stellina Odorosa (Galium odoratum), Calaminta (Calaminta grandiflora), Lamio (Lamium flexuosum), Nido d’uccello (Neottia nidus-avis) ecc…

A causa dell’inacessibilità della zona e dalla lenta crescita degli alberi il sito è stato risparmiato dallo sfruttamento forestale del secolo scorso.

Vero e proprio scrigno di biodiversità vegetale ed animale il sito è un laboratorio naturale sul quale possono essere svolte ricerche di grande interesse scientifico.

Fonte Ente Parco Nazionale del Pollino