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Carnevale in Basilicata

Il Carnevale, dal latino “carnem levare”, nelle civiltà contadine rappresentava il banchetto che precedeva il periodo di astinenza e di digiuno quaresimale. Un rito propiziatorio, quindi, di prosperità e fertilità che inaugura il ciclo dell’anno e delle stagioni.

Il Carnevale in Basilicata, dove riecheggia il suono cupo dei campanacci, gli alberi camminano, i diavoli ballano in piazza e spaventose maschere bussano alla porta per chiedere cibo, mantiene vive e attuali queste antiche tradizioni che sopravvivono brillantemente alla modernità.

La Basilicata è unica nel celebrare il periodo più goliardico e smisurato dell’anno, dando anche un bell’esempio di vitalità del tessuto associativo dei comuni lucani, a dimostrazione
di un territorio vivo, capace di produrre eventi e percorsi di partecipazione in ambito culturale e ricreativo, con riti diversi, a seconda del Comune, che celebrano i miti delle origini e delle leggende popolari.

“La Rete dei Carnevali Lucani con valenza antropologica e culturale” dal 2018 è il frutto di questa collaborazione tra comuni, in cui la tradizione carnevalesca, riconosciuta dalla Regione come “patrimonio immateriale”, tocca momenti di alta spettacolarità e partecipazione popolare, riportando alla memoria il mondo naturale e animale attraverso la moderna lettura di miti e leggende.

I Comuni coinvolti con le loro maschere della tradizione sono 8:

  • Tricarico, comune capofila, rappresentata da L’màshkr,
  • Teana rappresentata dall’Orso,
  • Satriano e Il Rumita,
  • Cirigliano e le Stagioni,
  • Aliano e le sue Maschere Cornute,
  • San Mauro Forte e i Campanacci.
  • Montescaglioso con i suoi due Carnevali e la maschera del Il Carnevalone che lo contraddistingue,
  • Lavello e Il Domino,

Il ciclo carnevalesco lucano inizia con le manifestazioni a San Mauro Forte e i Suoni dei Campanacci, passando per le celebrazioni di Sant’Antonio Abate, fino al Martedì Grasso. In questo periodo colori, danze e suoni pervadono i borghi lucani trasformandoli così in teatri di goliardia e divertimento da non perdere assolutamente.


"l'Mash-kr", le Maschere di Tricarico

Carnevale lucano

Le Maschere di Tricarico, “l’Mash-kr” in dialetto locale, personificano il “toro” e la “mucca”.

Un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo, entrambi bianchi, decorato con lunghi nastri multicolori che scendono lungo le caviglie, per la “mucca”. Un copricapo nero addobbato con lunghi nastri rossi per il “toro”.

Protagoniste assolute del carnevale tricaricese, le Maschere di Tricarico danno sfogo alla propria ilarità il giorno del 17 gennaio, in occasione di Sant’Antonio Abate, e la domenica antecedente il Martedì Grasso.

Alle prime luci dell’alba un suono cupo e assordante sveglia la popolazione dal torpore della notte: sono i campanacci fragorosamente agitati da figuranti travestiti che annunciano l’inizio delle celebrazioni del carnevale.

Le maschere di Tricarico governate da un “massaro” o da un “vaccaro” raggiungono la chiesa di Sant’Antonio Abate e da qui il viaggio prosegue per il centro storico e le strade del paese, toccando gli storici quartieri  della Rabatana, della Saracena e della Civita, in un corteo che rievoca la transumanza, migrazione stagionale di mandrie di animali.

Disposte in due file, secondo uno schema ordinato, mimano l’andatura delle bestie, finché i “tori” non improvvisano sorprendenti sortite e, sfuggendo al controllo del “capo”, inscenano l’accoppiamento con le “mucche”, un retaggio di culture ancestrali, legate ai riti della fertilità.


Il "Carnevalone" Tradizionale e il "Carnevale Montese"

Carnevale lucano

Il Carnevale di Montescaglioso ha una doppia anima che si svela nel Carnevale Tradizionale e nel Carnevale Montese, tra i più noti e antichi organizzati in regione.

Il giorno del Martedì Grasso , va in scena il “Carnevalone Tradizionale”, che già dalle prime luci dell’alba, vede sfilare per le vie del paese gruppi mascherati che suonano campanacci, figure cariche di simbolismo, cui prestano il volto soprattutto i giovani montesi.

Tra i personaggi tipici della manifestazione si distinguono il Carnevalone, sua moglie la Quaremma, la quale porta in braccio un pupazzo in fasce, Carnevalicchio, vestito di bianco in contrapposizione alla madre e simbolo del nuovo, e “U’ Fus'”, personificazione della “Parca romana”, figura mitologica che soprassiede al destino dell’uomo.

Gli abiti indossati dai figuranti sono realizzati con carta, cartoni, stoffe di vestiti non più utilizzati.

Povero, dunque, il Carnevale di Montescaglioso ricicla tutto, nato dalla cultura dei massari e dei braccianti. Lungo le strade del paese le maschere si riconoscono per i colori e la sfrontatezza, tendono la mano ed esigono anche la più piccola moneta, ma non rifiutano dolci né vino.

La domenica che precede il Martedì Grasso, e lo stesso Martedì Grasso, è la volta del “Carnevale Montese” con la sfilata di imponenti carri allegorici ispirati alla satira e a fatti sociali del momento Già durante l’autunno i maestri cartapestai del posto disegnano le bozze dei carri che dominano la scena.

Infopoint Turistico Abbazia
T./F. +39 0835 201016
Mob.+39 334 8360098
ceamonte@katamail.com

www.comune.montescaglioso.mt.it

www.prolocomontescaglioso.it


Le maschere "cornute" di Aliano

Carnevale lucano

Le maschere “cornute” di Aliano ogni anno si aggirano per le stradine del paese, il giorno del Martedì Grasso. Singolari figure che animano il carnevale.

“Venivano a grandi salti, e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine”.

Carlo Levi ricorda anche nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” la “Fras”, una commedia improvvisata, in forma dialettale su fatti e personaggi della realtà locale, di cui sono protagoniste le stravaganti maschere cornute.

Le maschere cornute di Aliano rievocano creature demoniache e goffe, il cui carattere minaccioso è mitigato dai coloratissimi cappelloni che ne decorano il capo.

Forgiate da argilla e cartapesta, con il sapiente lavoro degli artigiani del posto, le maschere sono dipinte e dalla parte frontale spuntano corna pronunciate ed enormi nasi pendenti. In cima ai cappelloni è ricavato un foro decorato con una penna di gallo, mentre tutt’intorno filamenti di carta colorata scendono a mo’ di riccioli.

I figuranti che indossano le maschere cornute di Aliano sfilano così per il borgo muovendosi al suono di fisarmoniche e cupa cupa. Uniche nella loro stranezza, testimoniano una tradizione rimasta immutata nel tempo.

Comune di Aliano

Sito internet istituzionale Comune di Aliano
T. +39 0835 568038
www.aliano.it

Parco Letterario CARLO LEVI
T. +39 0835 568529
parcolevi@tiscali.it

Pro Loco di Aliano
T. +39 0835 568074

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"La Sagra del Campanaccio di San Mauro Forte"

Carnevale lucano

I campanacci di San Mauro Forte spezzano la quiete del borgo dal 15 al 19 gennaio di ogni anno, con il loro suono cupo ma assordante in occasione del Carnevale, propagandosi lungo le strade e i vicoli, fino alla torre normanna, in un’atmosfera di accattivante mistero.

Il rito, antichissimo, coincide con la festa di Sant’Antonio Abate e raduna copiosi gruppi di uomini avvolti in mantelli a ruota, in testa cappelli di paglia, in mano i grandi campanacci “ma­schi” e “femmine”, per questo simbolo di fecondità.

Molti dei Campanacci di San Mauro Forte sono realizzati da artigiani del posto e, secondo il credo popolare, hanno funzione apotropaica e propiziatoria, con il compito di scongiurare il male e favorire il buon raccolto della terra.

I rumori si attutiscono quando i girovaghi sostano nelle cantine e nei punti di ristoro allestiti in paese per degustare buon vino, salsicce fresche e altri prodotti tipici derivati dall’uccisione del maiale, tradizione che a San Mauro Forte, e in altri paesi lucani, si intreccia inevitabilmente con i festeggiamenti del Carnevale.

La sagra dei Campanacci di San Mauro Forte termina con il funerale e il lamento del fantoccio di Carnevale, appunto, bruciato in piazza.

Torna, quindi, la quiete!

 

Comune di San Mauro Forte
T. +390835674015
F. +390835674288
comunesanmauroforte@rete.basilicata.it
www.comune.sanmauroforte.mt.it


Il "Rumit", uomo albero del Carnevale di Satriano di Lucania

Carnevale lucano

Nel Carnevale di Satriano di Lucania, il protagonista è un uomo albero rivestito di edera, la pianta che ricopre i boschi di Satriano di Lucania, il “Rumit”. L’evento è inoltre un rito arboreo del comune che ricade nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano.

Il rito inneggia alla natura e al suo forte legame con l’uomo e, il sabato precedente il Martedì Grasso, rappresenta una foresta che cammina, composta da 131 Rumit, quanti sono i comuni della Basilicata, lanciando un messaggio ecologista e colorando di verde una piazza del paese. A dare lo spunto è la cineistallazione “Alberi” di Michelangelo Frammartino già presentata al MO.MA di New York.

Durante il Carnevale di Satriano di Lucania, la mattina della domenica precedente il Martedì Grasso (3 marzo 2019) come da tradizione secolare, i Rumit spontanei vagano per le strade del paese bussando alle porte e lasciando un buon auspicio in cambio di un dono.

Nel pomeriggio si tiene la sfilata delle altre maschere tipiche: l’Orso, la Quaresima e la messa in scena del “matrimonio” con lo scambio dei ruoli.

Comune di Satriano
T. +39 0975 383121 Interno 3
www.comune.satriano.pz.it
comunesatriano@rete.basilicata.it

Associazione AL PARCO
T. +39 329 5320026
Mob. +39 328 6991733
+39 366 8938796
www.alparcolucano.it
carnavaledisatriano@gmail.com
Fb: Carnevale di Satriano


Teana

L'Orso e il Carnevale di Teana

Carnevale lucano

Il Carnevale di Teana è improvvisazione, istinto, curiosità. Si tratta di uno dei più noti e seguiti in terra lucana, i cui protagonisti principali sono L’Orso e il Carnevale e proprio nei confronti di quest’ultimo, l’ultimo sabato di Carnevale, è ambientato il “processo”, parodia della “Passione di Gesù”.

Un folto corteo di maschere, fin dalle prime ore del mattino, sfila nel bosco vicino al paese, dove si incontrano i personaggi più caratteristici: la “sposa” e lo “sposo” vestiti di tutto punto, quattro carabinieri rigorosamente in divisa, un prete, un giudice e due medici.

Nessuno parla per non essere riconosciuto, l’unico a pronunciare una parola, e sempre la stessa, “salsiccia”, è “u’ Pezzente”, mendicante che cammina sostenuto da un bastone e raccimola denari e cibo in una sacca di juta.

In occasione del Carnevale di Teana, tutta vestita di nero ecco “Quaremma”, pazzamente innamorata di Carnevale, suo marito, un povero contadino ormai perso nei fumi dell’alcol, trascinato, barcollante, da due carabinieri.

Tra le maschere si distingue anche l’Orso, figura selvaggia dall’andatura minacciosa. Questo strano ma vivace corteo si spinge fin nel centro storico tra balli e canti in dialetto, finché non si assiste alla fucilazione del “Carnuluvar”.

Pro Loco Teana
via San Rocco,snc
85032 – Teana (PZ)
Tel. 0973/032282
Cell. 320/6048707 – 349/2752046


Carnevale di Cirigliano

“Le quattro stagioni e i dodici mesi dell’anno” di Cirigliano

Carnevale lucano

Una delle maschere protagoniste del Carnevale di Cirigliano è l’Inverno: “…ma se i compagni sono insieme a me, un fiasco di vino, un pezzo di salsiccia, sparo una beccaccia, ammazzo i tordi, guardo le belle ragazze, e vivo di ricordi”.

Così recita un passo della poesia che rappresenta una delle maschere, le quali indossano un abito con le caratteristiche del mese o delle stagioni di riferimento.

Durante il percorso, che si snoda lungo le strade del bel paese in pietra, i figuranti, guidati da una maschera principale, “Il Capodanno”, recitano poesie in un italiano non proprio corretto, versi tramandati di padre in figlio e che rimandano all’abbondanza della terra, alla primavera, alla raccolta di prodotti specifici.

Così la domenica e il lunedì che precedono il martedì grasso e il giorno del Martedì Grasso, “i mesi dell’anno” e “le quattro stagioni” accompagnano in processione la bara del Carnevale di Cirigliano, vestito di tutto punto per l’occasione, mentre in sottofondo si odono i lugubri lamenti della moglie “Quaremma”.

L’ironica manifestazione culmina con il momento del falò acceso per bruciare il povero Carnevale che, per tutto il corso dell’evento, è interpretato da un giovane ciriglianese, ma nella fase finale, sia chiaro, è rappresentato da un fantoccio!

Comune di Cirigliano
T. +39 0835 563081
F. +39 0835 563209
comune.cirigliano.mt.it
info@comunecirigliano.it

Pro Loco di Cirigliano
T. +39 0835 1853639
Mob. +39 360 438069
www.prolocociricliano.it
prolococirigliano@tiscali.it


Il "Domino" di Lavello

Carnevale lucano

In occasione del Carnevale di Lavello, ogni sabato sera, nel periodo compreso tra il 18 gennaio e il sabato successivo al giorno delle Ceneri, si animano i “festini” con il Domino.

In questi attraenti luoghi, allestiti proprio per i festeggiamenti del periodo di divertimento più atteso dell’anno, fino al mattino si radunano per ballare gruppi mascherati che nascondono la propria identità dietro al “Domino”, la maschera tipica del Carnevale di Lavello.

Oltre alla lunga tunica in raso, questi personaggi indossano un cappuccio e una mantella che copre spalla e braccia. In realtà il colore della maschera si differenzia per tonalità e un tempo variava a seconda del ceto sociale di chi la indossava. Quella più caratteristica, oggi come allora, corrisponde al rosso, identificato nel colore del popolo!

Comune di Lavello
T. +39 0972 80111
F. +39 0972 88643
www.comune.lavello.pz.it
info@comune.lavello.pz.it

Pro Loco “F. Ricciuti” di Lavello
Mob. +39 3248265301;
+39 3281523714;
+39 3394846644
www.prolocolavello.com
prolocofricciuti@libero.it


Carnevale di Viggianello

Il Carnevale di Paglia di Viggianello

Carnevale lucano

Il Carnevale di Paglia va in scena a Viggianello tra carri allegorici e Pagliarino, la maschera tipica.

Rami di salice modellati da mani agili prendono forma fino a realizzare gigantesche strutture poi ricoperte con giornali e carta pesta. La sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati si ripete in due momenti diversi, durante il Carnevale di Paglia, ma in entrambi i casi raggiungono livelli allegorici e folkloristici assoluti.

A Pedali, la parte nuova di Viggianello, tutto ha luogo la domenica che precede il Martedì Grasso, mentre nel centro storico la sfilata si tiene il giorno dello stesso Martedì Grasso.

Nella frazione di Pedali è ambientato anche il divertente processo al Carnevale di Paglia, che si conclude con il rito del rogo cui viene condannato un fantoccio di paglia. Il tradizionale carnevale di Viggianello regala così ai suoi spettatori suggestioni uniche che si fondono alla meraviglia del paesaggio circostante e alla bontà dei sapori del posto.

Comune di Viggianello
T. +39 0973 664311
www.comune.viggianello.pz.it
comuneviggianello@libero.it

Pro Loco di Viggianello
www.prolocoviggianello.it
prolocoviggianello@gmail.com